Ingrid e la rinascita del castello di Fai della Paganella

Foto di Ben van Skyhawk
Foto di Ben van Skyhawk

“Una storia così importante” spiega Ingrid “è giusto che venga condivisa e rivissuta dagli abitanti dell’intera comunità della Paganella, che tanto erano orgogliosi del loro “Ciastel” ma anche dai turisti amanti delle dimore storiche”.

I suoi nonni hanno sempre avuto un’attenzione particolare per il paese di Fai della Paganella ed un legame speciale. Durante gli anni bui della guerra, quando gli abitanti non trovavano le risorse alimentari, il nonno, il barone Eugenio de Unterrichter, figlio dell’ultima contessa Spaur, si preoccupava di portare la farina e la frutta che coltivavano nei giardini del castello di Mezzolombardo, di proprietà della famiglia fino al 1940. Fu in quell’anno che si stabilirono definitivamente a Fai della Paganella, in quella che fino ad allora era stata utilizzata solo come casa di caccia.

Durante la visita, ci siamo soffermate ad ammirare il grande salone, che conserva perfettamente dei mobili del 700, gli affreschi restaurati ed i ritratti delle figure femminili che spesso hanno avuto un ruolo molto importante nella dinastia Spaur e de Unterrichter, tant’è che a loro è stata dedicata l’ala destra del palazzo.

Ingridbaronessa de Craigher von Jachelutta, una bella signora, occhi azzurri, lunghi capelli biondi e un elegante portamento che svela qualcosa del nobile passato della sua famiglia.

Dopo esserci presentate, subito mi ritorna in mente la descrizione di mia mamma, di una bambina minuta, con occhi azzurri e boccoli biondi alla quale per due anni consecutivi era stato affidato il ruolo di Gesù bambino alla recita natalizia della scuola materna di Fai.

É piacevole ascoltare il racconto dei suoi anni trascorsi nel castello, in un ottimo italiano reso ancora più affascinante da un leggero accento tedesco e erre alla francese.

Ingrid e i suoi fratelli hanno abitato il castello fino al 1962 per poi trasferirsi in Germania, mentre la nonna, la baronessa Carla Unterrichter de Rechtenthal, nata 1894 ha vissuto nel castello fino al 1972.

La nonna proveniva da una colta e ricchissima famiglia cividalese. Aveva studiato nei migliori collegi, conosceva sei lingue ed era stata una della prime donne europee che ad inizio novecento, era riuscita a conseguire la laurea in storia dell’arte e arte figurativa, specializzandosi in pittura e scultura. Ha trasmesso ad Ingrid la stessa passione, che traspare in ogni angolo del castello.

Sostenuta dal marito Andreas Hahn e dai figli Luca e Ben, nel 2017 Ingrid ha iniziato la ristrutturazione del piano terra e assieme ai cugini anche della facciata del palazzo, seguendo personalmente i lavori, con l’intento di tener viva la storia della sua famiglia che risale al 13° secolo ed è stata una delle più importanti del Tirolo ( Gianmichele Spaur-Altmetz, Principevescovo di Trento, dal 1696-1725).

Un ricordo molto emozionante per Ingrid è riaffiorato durante la visita al giardino, incorniciato da un bellissimo muro merlato. I frutti rossi e maturi dei cespugli di ribes e la pace che si respirava, hanno portato alla mente i lunghi pomeriggi con la nonna, trascorsi a raccogliere i frutti e confezionare le marmellate.

“Qui c’è un’atmosfera e una luce speciale” aggiunge Ingrid, “a questo luogo io e la mia famiglia siamo molto legati e ritorniamo ogni volta che gli impegni ce lo permettono”.

Mentre il nonno, il barone Eugenio de Unterrichter, aveva più legami con gli abitanti del paese e li aiutava nella traduzione dei documenti tedeschi, e, in quanto avvocato, anche nelle questioni legali, la nonna è sempre stata più rigorosa e severa, una donnina minuta e forte, con la quale mantenere ordine e disciplina per non incorrere in severe punizioni.

Ingrid ricorda ancora con imbarazzo e divertimento nello stesso tempo, quando nel primo banco della Chiesa, la nonna ammoniva i bambini poco attenti alla messa, colpendoli con il pesante libro delle preghiere o la punta dell’ombrello. Nessuno in paese osava contraddirla.

La nostra visita continua tra stupore ed incanto per una storia importante di cultura, ricchezza ed umanità ed un ritrovato sentimento di orgoglio di un paese che nella sua semplicità ha saputo conservare tradizione e natura.

La storia

Costruita nel 1620 come residenza estiva e casa di caccia degli antenati, i conti Spaur di Altmetz. La residenza di Fai rimase sempre di proprietà della famiglia.

Alla metà del XIX secolo le linea maschile dello Spaur-Almetz si è estinta con i fratelli Johann Nepomucene e Carl Franz Spaur. L’intera eredità, comprendente il Castello Fai a Fai della Paganella e i terreni circostanti e la residenza principale Castello Spaur-Altmetz a Mezzolombardo passarono alla sorella Elisabetta, che sposò il conte Eugenio Welsberg. L’eredità rimase poi alla figlia Giovanna Eugenia Welsberg che sposò il barone Alfredo Unterrichter de Rechthental di Caldaro.

Da allora la residenza di Fai è conosciuta anche come “castello Unterrichter”.

L’ala residenziale, Torre del Baron

L’ala sinistra del castello è dedicata alla famiglia Unterrichter.  Appena si entra, nella parete sopra il letto si trova il ritratto a grandezza naturale di Alfred Unterrichter, marito di Eugenia Spaur. Risale al 1915 e mostra Alfredo all’età di 62 anni come ufficiale in pensione e presidente al Casinò di Arco in origine sede di ritrovo della società ottocentesca europea. Due antiche fotografie in cornici originali mostrano Alfredo con Eugenie e il figlio Eugenio Karl Franz.

Nella parete nord si può vedere l’intero albero genealogico degli Unterrichter.

Franz Sales è probabilmente la personalità più popolare della famiglia, gli Unterrichter gli devono l’elevazione al titolo di baroni nel 1836. Fu un poeta, avvocato, politico e membro dell’assemblea Nazionale di Francoforte. Egli rappresentava una visione molto liberale del mondo di allora.

Residenza delle Contesse

L’ala a destra dell’entrata è dedicata agli antenati della famiglia, i conti Spaur-Altmetz. Nelle due camere da letto ci sono i ritratti delle donne Spaur del XVIII secolo. Nel corridoio si trovano i ritratti dei genitori di Elisabetta Spaur. Accanto è appeso il meraviglioso stemma degli Spaur-Altmetz: il leone rosso saltante con doppia coppa nel primo e quarto campo, mentre il secondo e terzo campo sono di colore blu-argento e rappresentano un’asta con fascio rosso.

L’affresco sul soffitto restaurato del grande salone rappresenta lo stemma dell’alleanza Spaur-Welsberg di Elisabetta Spaur ed Eugenio Welsberg, ed è circondato dagli stemmi delle famiglie Spaur, Welsberg e Unterrichter.

dal blog di www.visitdolomitipaganella.it – Foto di Ben van Skyhawk – MORE INFO: www.castellofai.com