Sentiero che riporta nel passato, tra i resti del villaggio dei Reti, popolo guerriero del secondo secolo a.C.
INFO SENTIERO
- Percorso VERDE sulla cartina “Fai a Piedi”
- Ideale per passeggiare
- Percorso facile nel bosco, percorribile con passeggino da cross
- Con viste e panorami mozzafiato
- Lunghezza del solo sentiero dei Reti: 1,2 km
- Durata del solo sentiero dei Reti: 20 minuti
- Dislivello del sentiero 15 mt circa, dislivello totale da centro paese 120 mt circa
- Partendo da centro paese andata e ritorno 4 km circa
- Punto d’interesse: sito Archeologico Doss Castel
- Il sentiero dei Reti è immerso nel Parco del Respiro, il Faggio magico è proprio a pochi passi dal sito archeologico
- Si collega al sentiero Acqua e Faggi
SENTIERI FACILI A FAI DELLA PAGANELLA
Sentiero dei Reti
Ma chi sono i Reti?
Il Dos Castel, antichissimo villaggio, un tra i più importanti siti archeologici delle Alpi, rappresenta un raro caso di insediamento in altura. Un villaggio fortificato, circondato da mura di protezione e da uno strapiombo. Qui sono stati trovati numerosi reperti: vasi, situle, coltelli, residui di cibo, risalenti all’età del bronzo medio e alla seconda età del ferro. Gli abitanti di questo villaggio erano i Reti.
Il Doss Castel è uno sperone roccioso che si eleva in posizione strategica a controllo della Valle dell’Adige, nel mezzo del margine orientale dell’Altopiano di Fai della Paganella; il sito archeologico è facilmente raggiungibile a piedi, in circa 20 minuti dalla piazza centrale del paese.
La scoperta dell’esistenza di un’insediamento sul dosso risale al 1979; in seguito a tale segnalazione l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento ha promosso una serie di ricerche tuttora in corso. Il reperto più antico fino ad ora messo in luce consiste in una piccola ascia in pietra risalente al tardo Neolitico, mentre le prime tracce di stanziamento appartengono all’Età del bronzo; comunque, la maggior parte dei materiali e delle strutture murarie portate alla luce si riferiscono ad un villaggio sorto nel periodo Retico. Di tale abitato sono visibili le fondazioni di alcune casette unifamiliari con perimetrazione quadrangolare costituita da muretti a secco o pareti rocciose.
Il percorso nel bosco che conduce al sito archeologico, è valorizzato da una serie di pannelli illustrativi, che, oltre a descrivere il sito archeologico, permettono di comprendere la vita quotidiana dei Reti. I pannelli illustrativi sono ad “anta”, progettati per coinvolgere l’attenzione del visitatore e allo stesso tempo fornire alcuni informazioni sulla cultura retica: in particolare sull’abbigliamento e sulle abitazioni. Inoltre, vicino al punto panoramico, che regala una vista suggestiva sulla sottostante Valle dell’Adige (in particolare nei mesi primaverili ed estivi), è stato collocato un pannello più comunicativo dedicato all’alfabeto retico.
Il villaggio venne abitato dai Reti fino al IV secolo a.C., quando fu abbandonato a causa di un incendio, che potrebbe collegarsi con gli eventi bellici connessi alla calata dei Celti nella Pianura Padana. Lo studio dei reperti e delle abitazione rivela una strutturazione sociale, anche a livello tecnologico, e soprattutto dal punto di vista difensivo e dell’assetto proto urbanistico dell’abitato.
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